JIMI TENOR - RECOMPOSED BY

I Recomposed By, come già detto, sono una serie di preziosissimi album della Deutsche Grammophon (la famosa casa discografica della musica classica) in cui esponenti di prestigio della musica odierna rivisitano brani tra classica e contemporanea. Con tre episodi pubblicati fino ad ora (Mathias Arfmann, Carl Craig & Moritz Von Oswald e questo), la serie ha ottenuto grande successo di critica. Se però il duo delle meraviglie Criag-Von Oswald ha rivisitato Mussorgsky e Ravel, Jimi Tenor prende strade molto diverse. Il dj, compositore e musicista finlandese infatti non va così indietro, rimanendo entro del XX secolo con Steve Reich, il guru della musica minimalista, Boulez e Varèse, primi pioneri della sperimentazione colta dell'elettronica e Erik Satie, compositore francese tra '800 e '900. Il disco è quindi un risultato frammentario di riletture di singoli brani, senza soluzione di continuità, in cui si passa da brani di musica da camera Zorniana (come il Salonen wing on wing di Esa Pekka, ma anche le prime due Vexations di Satie) a sferzate di musica contemporanea, come il Choral Concerto Without Words di Sviridov o il movimento della 2° sinfonia di Rimsky. Tutti nomi che possono dire poco (e che non brillano certo per la celebrità) ma che non danno nessun problema all'ascolto che si fa sì abbastanza complesso, chiaramente infrangendo i limiti del nu jazz di Tenor, ma sempre interessante. Tra tutto comunque brilla l'apertura, con una vivace Music for Mallet Instrumentos, Voice and Organ di Reich che è chiaramente uno dei pezzi più melodici e semplici, godibile anche per i fanatici della forma canzone, ma soprattutto il finale. La cavalcata che parte infatti da Six Pianos fino alla Vexations 3 è inarrestabile. La base di Six Pianos di Steve Reich, brano minimalista di 22 minuti in cui un accordo di pianoforte viene modificato a poco poco per tutta la sua durata, viene arricchita con una splendida melodia (anche orecchiabile) che riporta alla musica descrittiva. A questo splendido e singolo episodio seguono tre scariche di adrenalina, con Très Rapide di Boulez e il virtuosismo del violoncello e dell'elettronica, il compromesso tra effetti sonori e organizzazione di Ionisation e la chiusura con Vexations 3 e il suo tema sbalorditivo. Consigliatissimo a chi ha coraggio di arrivare fino in fondo, non rimarrà assolutamente deluso. Ai fan dell'elettronica per duri e puri meglio il Recomposed di Craig e Von Oswald.